Buone notizie per il mattone italiano arrivano dall’ultimo Legg Mason Global Income Survey, sondaggio condotto a gennaio presso 3 mila investitori di 13 Paesi in tutto il mondo, Italia inclusa. Dalla survey emerge che quattro investitori italiani su 10 vogliono aumentare l’allocazione nell’obbligazionario nel prossimo anno, il che li colloca gli europei più convinti riguardo a questa scelta.
“Anche il mercato immobiliare potrebbe ripartire con forza poichè il 24% degli investitori italiani dice di voler aumentare questo capitolo dei loro investimenti nel corso dei prossimi 12 mesi”, spiega Legg Mason. La percentuale degli italiani che punta nel corso del prossimo anno a investire di più in immobili è una delle più elevate al mondo: la media è infatti del 14% e quote maggiori si ritrovano soltanto nei Paesi asiatici dove però la situazione è influenzata anche dai fenomeni di urbanizzazione dalle campagne verso le città grandi.
Peraltro l’Italia è il secondo Paese dei 13 analizzati in tutto il mondo dove è presente la maggior percentuale di intervistati che considera il momento attuale il migliore per essere investiti nel mattone. La pensa così il 63% (un dato superiore lo si ritrova solo per le obbligazioni, 68%), alle spalle soltanto dell’Australia (68%) contro una media internazionale del 49%.
Si tratta di un incremento, quello che potrebbe premiare il settore del real estate, che probabilmente avverrà a scapito dei titoli azionari (il 25% intende ridurli), degli investimenti alternativi (il 24%) e dei contanti o equivalenti del cash (21%), dal momento che compare casa con un mutuo non è facile dato che le banche hanno ristretto i cordoni della borsa e non li hanno ancora riaperti.
Oggi infatti gli strumenti liquidi, dato il clima di incertezza, sono tra i più diffusi nei portafogli degli italiani. Secondo l’analisi il 27% dei portafogli è parcheggiato in contanti o asset simili, seconde sono le obbligazioni che rappresentano il 24%, poi le azioni (21%) e gli immobili (19%). Un’allocazione, quella attuale sul mattone, che è peraltro inferiore alla media dei 13 Paesi analizzati dallo studio, pari al 16%.
La netta preferenza degli italiani per bond e mattone si spiega con la ricerca di una rendita: in Italia 9 investitori su 10 ritengono estremamente importante investire in prodotti che generaro un reddito periodico per proteggere la propria ricchezza, anche perchè i risparmiatori italiani sono i più preoccupati al mondo per il peso delle tasse sui loro investimenti.
Non a caso coloro che in Italia utilizzanno prodotti che generano reddito, nel corso di quest’anno intendono riequilibrare il portafoglio aumentando gli investimenti immobiliari (35%), i prodotti a rendita garantita (34%), le obbligazioni investment grade (29%) e l’obbligazionario high yield (28%). E se anche i prezzi non hanno subito drastici crolli, oggi sicuramente per chi può comprare ci sono occasioni di acquisto che si possono realizzare con uno sconto sui prezzi anche del 20% rispetto ai valori di qualche anno fa.